Premesso che siamo filosoficamente contrari all’uso di droghe sostitutive come il metadone nel trattamento delle tossicodipendenze, non possiamo non trattare questo argomento.
Da quanto appreso per l’esperienza diretta e confermata da uno studio universitario(1), possiamo affermare che oggi sono molti i fattori che influenzano la determinazione del dosaggio del metadone.
Il diverso grado di tolleranza medio al metadone tra i tossicodipendenti utenti dei Sert potrebbe essere spiegato da vari fattori tra i quali la modalità di somministrazione del farmaco sostitutivo "su domanda" da parte del tossicodipendente, abbastanza diffusa nei nostri Sert.
Secondo lo studio citato, il rischio dei danni prodotti dalla terapia con il metadone vanno dall’inadeguatezza dei protocolli alla impreparazione di molti operatori, che effettuano la terapia a dosaggi inadeguati o che sottopongono i pazienti a periodi di induzione troppo lunghi (la ricerca della dose anti-craving richiede di solito 20/40 giorni con possibili aggiustamenti successivi).
Lo studio ricorda che l'induzione passa per tre fasi statisticamente riferibili a tre livelli di dosaggio del metadone:
- 20-50 mg/giorno sono da considerarsi anti-astinenziali, (per contrastare i sintomi d’astinenza da eroina);
- 50-90 mg/giorno riescono ad attenuare o a bloccare in molti casi gli effetti degli oppiacei d'abuso, ma non sono anti-craving (ossia non eliminano il desiderio ossessivo di usare eroina, cosiddetta “fase finestra”);
- oltre gli 80 mg/giorno, si ottiene l'effetto anti-appetizione e quello della stabilizzazione dell'umore.
Da notare che proprio i dosaggi intermedi di metadone sono i più pericolosi, perché mantengono il soggetto nella cosiddetta "fase finestra", ossia in quella fase in cui, non essendo eliminata la “voglia di droga” e non potendo ottenere effetti dall'eroina, la persona tende a ricorrere ad altre sostanze non bloccate dal metadone.
Un'altra importante osservazione ha riguardato il fatto che i tossicodipendenti, laddove siano stati autorizzati ad autoregolarsi il dosaggio del metadone, tendano a sotto-dosarsi ed a continuare l'uso di stupefacenti.
Ci appare evidente che, allo stato dei fatti, quanto ottenuto con la “terapia del metadone” sia il contenimento della sintomatologia astinenziale contingente, la riduzione dei reati correlati ed la profilassi per i rischi connessi all’uso di droghe.
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Nella Comunità di recupero tossicodipendenti Narconon il Gabbiano, attraverso il superamento della fase dell’astinenza senza l’uso di altre droghe sostitutive o psicofarmaci ed una completa disintossicazione fisica si risolve completamente il problema dell’astinenza fisica e del desiderio ossessivo di usare droghe.
La fase della riabilitazione successiva va a risolvere le motivazioni per cui una persona abbia fatto uso di stupefacenti, in modo da consentirle di riprendere il controllo della propria vita, libera dalla dipendenza da metadone o altre droghe.Vinci la Tua Dipendenza
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